COME SOPRAVVIVERE IN UNA FAMIGLIA ARISTOTELICA
Tantissime persone hanno un blog, chi per denaro, chi per hobby, chi per parlare del proprio argomento preferito, alcuni anche solo per essere sul web.
Anni fa decisi per caso di aprire questo blog: fu una delle decisioni più sagge della mia vita. Non ho guadagnato soldi, non ho scritto un libro, nessuno ne ha tratto un film, non ricevo centomila visite giornaliere e non ho cambiato il mondo. Però quanto mi ha fatto bene avere un mio blog….e potrebbe succedere anche a voi…
PERCHE’? Ecco la mia esperienza
Ultima di cinque figli, con un distacco generazionale notevole sia dai genitori che dai primi nati, mi sono ritrovata in una famiglia aristotelica dove “Chi è più vecchio è più intelligente” ed essendo la più piccola dovevo “solo imparare che poi da grande capirai“, cosa non so.
A quasi nessun famigliare interessava la mia opinione, quelli che mi ascoltavano non erano “considerati” a casa e quindi non facevano peso, così mi perfezionai nell’ascolto ma quando ci fermavano per strada parenti e amici dei miei chiedevano se ero “muta“.
Allora decisi di esprimermi: ma a casa, abituati a sentire solo la loro voce, mi interrompevano continuamente. Perciò imparai a parlare velocemente così potevo “comprimere” più concetti in meno tempo, ma purtroppo lo facevo anche fuori casa.
L’ASCOLTATRICE MUTA VA A SCUOLA
A scuola pervenni ad un compromesso: parlavo solo se interrogata, quando finalmente mettevo il turbo. La velocità e le tante cose da dire mi diedero la nomea di “macchinetta“: alle interrogazioni vincevo sui prof. per esaurimento di energie, un mio compagno al Liceo scrisse una ballata in rima “La Ballata della terza C” dove descriveva tutti i compagni. Io ero “la mitragliatrice” , ne conservo ancora una copia.
Alla fine l’unico vero momento di “relax” diventò…il tema d’italiano, lo spauracchio di tutti i ragazzi.
Mi era sempre piaciuto scrivere. Da bambina invidiavo sorelle e fratelli che andavano a scuola a imparare tante belle cose mentre io restavo con la mamma, non vedevo l’ora di imparare a scrivere e passavo il tempo a riprodurre sulla carta i segni sulle etichette delle lattine di salsa o degli scatoli di caffé. Una volta finito mi facevo “rivelare” cosa significavano quei segni.
Finalmente giunta in prima elementare imparai in una mattina a scrivere le vocali, perfino la “u“, che secondo la maestra era argomento del giorno dopo, ma io avevo fretta.
Il tema d’italiano era una pacchia, soprattutto se mi consentiva di esprimere un’opinione libera su un argomento, per esempio “descrivi la tua casa”. Meno bene quando si doveva parlare di poesie, autori, periodi storici, ma alla fine ci infilavo sempre il mio parere. Così scoprii che la mia opinione interessava, almeno ai prof.
Altra pacchia quando al Liceo arrivarono anche i temi di filosofia e religione: dopo un tema sul concetto di libertà, in cui mi “permisi” di fare una panoramica sulle elucubrazioni dei filosofi greci e sul mio personale parere sulla difficoltà dell’essere liberi oggi, ebbi i complimenti da entrambi i prof e il consiglio di scegliere Filosofia all’università. Scelsi Fisica, dove non si scrivono opinioni ma solo equazioni e relazioni, e a quell’exploit non ci pensai più per molti anni.
DA GRANDE
Pur crescendo d’età la mia faccina dichiarava sempre di meno e nessuno ci credeva che ero “grande”. Nel mondo scoprii che Aristotele aveva fatto proseliti: tutti, guardandomi, erano convinti di essere più “anziani” di me e di dovermi spiegare com’è fatta la vita, magari anche raccontarmi i loro problemi. Avrei potuto fare l’agente segreto per la facilità con cui le persone amavano parlarmi dei fatti loro.
DA ASCOLTATRICE MUTA A BLOGGER
Quando creai questo blog non pensai che poi sarebbe stato anche letto e commentato, visti i trascorsi era fantascienza. Così mi emozionai non poco quando un bel giorno arrivò il primo commento, che non conteneva parolacce ma complimenti.
Tutto questo mi fece un gran bene, mi ricordai del piacere che avevo a scrivere e di tutte quelle persone che hanno tante cose, anche intelligenti, da dire ma non sanno come fare o pensano che parlare di ciò che gli frulla in testa non interessi a nessuno.
A scuola, scoperta la mia abilità scrittoria, i miei compagni venivano spesso da me a chiedermi un suggerimento su cosa scrivere nel famoso tema. Io gli chiedevo “Tu cosa pensi dell’argomento?” e la maggior parte delle volte iniziavano a parlare a ruota libera mostrando interesse e competenza: non avevano bisogno di contenuti ma solo di una spinta ad esporsi, bloccati da timidezza, apatia, ignoranza grammaticale, mancanza di abitudine a scrivere, perfino paura che il voto sarebbe sceso per “quell’idea” poco conforme.
I BENEFICI DEL BLOGGING
Scrivendo sul web ho mantenuto la qualità di ascoltatrice (anche lettrice di altri blog), ma ho acquisito più interesse ad esporre le mie opinioni, anche a chi non è d’accordo. Mi sono accorta infatti che col tempo anche io avevo cominciato a non ascoltarmi.
I famigliari? Chi mi ascoltava prima mi ascolta anche ora (e continua a non avere peso in casa), mentre quelli fedeli ad Aristotele persistono nei loro pregiudizi e sono diventati fieri giudici.
Bloggando ho scoperto che ogni persona può avere un universo inesplorato dentro di sé, fatto di esperienze, ricordi, pensieri, sogni, idee. Perché tenerlo nascosto?
Certo mi piace sempre scrivere e non diventerò ambasciatrice all’ONU, ma, scrivendo, la mia velocità di parlata si è molto normalizzata, nessuno più mi dà della “mitragliatrice” e anch’io riesco a gustare il piacere di una sana conversazione, decidendo da me SE e QUANDO ascoltare o parlare.
Ebbene sì: aprire un blog può essere terapeutico….
Che bella esposizione cara Vale!! Deve essere una esperienza molto piacevole conversare con te; non essere pessimista…c’è tempo per candidarsi ad Ambasciatrice all’ONU!!!
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@Fabiola
Grazie! Allora lo metto in programma 🙂
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Ciao Vale, volevo ringraziarti personalmente per essere stata la prima a credere nel mio blog, come hai potuto vedere ho cominciato da poco e mi devo fare conoscere.
Ho scelto questo post per aggiungere il mio commento perché l’ho trovato molto interessante.
Ciao a presto!
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Ciao Capannino, figurati, mi piace molto il tuo blog 🙂 Ti faccio i migliori auguri per la tua attività 🙂
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Fantastica! ma dove sei stata fin’ ora. devo dire che leggerti per la prima volta è stato fantastico… ti immaginavo mentre scrivevi questo fantastico post. devo dirti che condivido in pieno ciò che hai scritto , semplicemente perché ho aperto il blog per lo stesso motivo. e mi ritrovo con dei lettori fissi , nuovi amici che fanno parte realmente nella mia vita,un libro pubblicato… ma la cosa più importante… sono serena e felice. quindi se scrivere pensieri può essere terapeutico , ben vengano gli scambi di pensieri. un abbraccio Jasna
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Ciao jasna e grazie per la visita e il commento, oddio non so come mi hai immaginata, io di solito rido come una pazza quando scrivo e mi rileggo, eh sì fa buon sangue. I risultati dello scrivere si vedono molto bene nel tuo blog, che definirei un inno alla vita. Continua così 🙂
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Ciao Vale, grazie per il complimento… è molto bello quello che dici. vuol dire che dai miei scritti riesco a far trasparire l’entusiasmo che metto ogni volta che schiaccio i tasti della tastiera. Non smettere mai di ridere goliardicamente. un abbraccio
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Mitica !
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Grazie 🙂
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Ciao Valeria,
c’hai preso proprio in pieno. Ognuno inizia a scrivere un suo blog per un motivo diverso.
Se si hanno cose interessanti da dire e lo si fa anche in maniera piacevole, penso che sia in ogni caso una bella iniziativa.
A me piace molto scrivere, mi fa sentire meglio. Perciò per quanto riguarda l’input che ha dato vita al mio blog, mi rispecchio perfettamente nelle tue parole.
Ciao!
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Ciao mi fa piacere 🙂
Complimenti per il tuo blog
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Ciao Vale, grazie di essere passata. Non ho ancora letto l’altro tuo blog di recensioni, ma lo farò presto.
Su questo non hai una barra sostenitori, vero? Forse basta iscriversi al feed?!
Buona giornata
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Ciao grazie a te. Sì per il feed 🙂
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Condivido in pieno! Ti ho letta tutta d’un fiato e vorrei chiederti il permesso di pubblicarti sul mio blog… viso che ho scritto un post che parla proprio di questo.. del linguaggio del blog come terapia . Un abbraccio cara
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@jasna
Puoi sicuramente ripubblicarmi 🙂 ciao grazie per avermi letta.
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fatto!
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Grazie a te 🙂
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