Non Saper Riconoscere un Errore


Ritornando ai problemi di alcune persone nel riconoscere i loro errori, e preciso  i loro, in quanto non perdono invece occasione per sottolineare i tuoi. Io ne ho incontrati e ne incontro tanti di imperatori vanitosi e di suoi fedeli sudditi: persone intelligenti, perfino colte, che stanno tutto il giorno ad acclamare i vestiti invisibili, sia nel privato che nel lavoro.

Quante volte sarà capitato anche a voi un superiore stimato e rispettato per meriti pregressi ma che ormai ha dimenticato che gli esseri umani sono fallibili e imperfetti e, soprattutto, che lui è ancora un essere umano e non un dio, come invece si sente. Be’, il giorno che criticherai il suo operato, foss’anche una critica costruttiva, stai certo che ti farà capire che dovresti licenziarti.

La prenderà sul personale,  ma siccome è ormai arrivato al punto da identificarsi con tutta l’azienda, con tutto il settore di cui si occupa l’azienda, ti domanderà perché sei contro l’azienda, e parlerà di te in questi termini ovunque andrà, quasi fosse diventata la sua missione. Dirà a tutti che hai problemi, che non sei capace di vedere il suo vestito meraviglioso, magari perché sei prevenuto per motivi che, giacché si crede anche di essere Freud redivivo,  attribuirà a qualche trauma infantile.

Una piccola parola, anche un commento costruttivo, come la dici la dici, lui la interpreterà come una dichiarazione di guerra. A livello inconscio recepirà la critica, ma non è capace, per miopia professionale e personale, di riconoscere che è l’effetto benefico del tuo commento. Non dimentichiamo che l’Imperatore era il primo a non riuscire a vedere la sua bella veste, quindi il dubbio ce l’aveva eccome. Emulo di Louis Gossett Jr. nel remake di Ufficiale e Gentiluomo, con te reciterà la parte del duro, per temprarti e insegnarti come ci si comporta in sua presenza (non ciurliamo nel manico, ti farà mobbing nudo e crudo); davanti agli altri invece, reciterà la parte del papà buono, aiutando loro come avrebbe dovuto e potuto aiutare te.

Ogni tanto verrà a chiederti qualche impressione nuova, e se tu ci caschi, ripeterà il trattamento di sopra. Ha ben compreso che il tuo apporto è prezioso, ma il suo inutile orgoglio è più forte dell’umiltà. E sai perché lo farà? Perché è limitato: non riesce a perdonarti di averlo fatto sentire nudo. Queste persone, fossero pure il Papa in persona, quando mi capitano tra i piedi, ottengono l’unico effetto che non le stimo più e  mi limito a risposte gentili ma fredde ma di pura convenienza. Le loro parole, con cui prima, quando li stimavo,  ero ben felice di abbeverarmi, non mi giungeranno nemmeno all’orecchio per fuoriuscire dall’altro. E se mi chiedono feedback: ma sì, tutto bene, hai ragione tu.

Non fate come l’Imperatore vanitoso, imparate a ripetere questo mantra “Non sono affatto perfetto”: la verità vi renderà liberi.

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