Il test della Kobayashi Maru


Star Trek II: L’ira di Khan.

Tutti i fans di questa saga ricorderanno sicuramente il test della Kobayashi Maru. Per chi non lo sapesse era un test a cui venivano sottoposti i cadetti della Accademia della Flotta Stellare per verificare la loro capacità di affontare uno schema fallimentare. Infatti nella simulazione la nave, con al comando il cadetto, veniva battuta dai Klingoniani.

Nel film l’ammiraglio Kirk, intepretato dall’indimenticabile William Shatner, restava intrappolato in una caverna con suo figlio e una vulcaniana che aveva fatto il test e si viene a sapere che Kirk era l’unico ad averlo superato, evitando la distruzione della nave e la resa al nemico.

Come aveva fatto? Semplice! Aveva cambiato le regole della simulazione.

Lui era mitico e, mentre frequentavo la facoltà di Fisica, l’aver visto il film mi consentì di superare al primo tentativo un esame particolarmente rognoso.

Esperimentazioni di Fisica II. Diviso in 3 prove (programmazione di un software di calcolo, realizzazione di un esperimento di laboratorio, e orale) risultava molto difficile da superare subito, c’erano studenti che si presentavano da anni e venivano regolarmente bocciati.

La prova di programmazione era superabile, quella di laboratorio un po’ meno. Soprattutto perché il livello di difficoltà dell’esperimento era variabile, e ad ogni studente veniva assegnato un esperimento diverso, in modo che non si potesse copiare.

Se ti capitava uno di quelli tosti eri condannato. Questi esperimenti infatti non riuscivano a nessuno, sembravano fatti apposta per farti sbagliare.

L’esperimento di laboratorio assegnato ti veniva comunicato durante la prova di programmazione, a voce, avevi 2 giorni di tempo per prepararlo prima di recarti in laboratorio ad eseguirlo, poi facevi la relazione, con tutte le misurazioni e i risultati, e la consegnavi al prof. prima dell’orale.

Nel mio caso dovetti cambiare le regole al volo. Infatti quando arrivò un prof. ad indicarmi il nome dell’esperimento (misurazione di LC con il metodo dei transienti) io ricordai che era uno di quelli tosti e così con la scusa di fare una domanda al prof. usai queste parole: “Ha detto misurazione di L e C con il metodo dei transienti?”

Lui non se ne accorse ma avevo aggiunto una “e” tra L e C apposta. Non è importante che capiate di cosa stavamo parlando, basta che vi dico che misurare la quantità LC in una botta sola era molto più difficile che misurare le due quantità L e C separatamente (per la cronaca, L è la misura della induttanza di una bobina conduttrice, C è la misura della capacità di un condensatore)

Lui rispose affermativamente, perché pensava stessimo parlando della stessa cosa, e così fui giustificata quando gli portai la relazione su un esperimento molto più semplice di quello che si aspettava lui.

E siccome il titolo dell’esperimento non me lo aveva mai scritto da nessuna parte non pote’ dire nulla e darmela buona.

Così evitai di ripetere l’esame pur con un esperimento “tosto”. Il voto finale non fu male: considerando che il prof. aveva come limite massimo 25/30, il mio 23/30 mi fece fare lo stesso un figurone.

Grazie a  Star Trek!

E tu? Hai mai cambiato le regole come Kirk? Raccontaci se vuoi

Questa voce è stata pubblicata in Scuola e Università, Vive la Strafottence e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Il test della Kobayashi Maru

  1. Piercapponi ha detto:

    Stasera abbiamo visto il film, siamo stati costretti a bere diverse grappe per approcciarci ragionevolmente al ginepraio della Kobayashi Maru. Grande Valeria, effettivamente induttanza e capacità sono due brutte bestie. Basta prenderle separatemente..per le corna

    "Mi piace"

Lascia un commento